Il sindacato Ugl ha chiesto al Ministero del Lavoro se il tempo per indossare e togliere la divisa rientra nell’orario lavorativo e quindi va retribuito o meno.
Il Ministero ha risposto con l’interpello n. 1/2020, anche se la questione ha investito negli ultimi anni anche la Corte di Cassazione.
In buona sostanza è stato chiarito che il tempo per indossare la tuta o la divisa da lavoro può in alcuni casi rientrare nell’orario lavorativo ed essere retribuito.
Dalla lettura dell’art 1 del dlgs n. 66/2013 (che disciplina l’orario di lavoro) parrebbe che il tempo impiegato dal lavoratore per indossare la tuta non possa considerarsi come rientrante nell’orario lavorativo perché in quel momento non si può affermare che il dipendente stia svolgendo le sue mansioni.
La Corte di Cassazione ha più volte approfondito la questione, vista l’assenza di una specifica disposizione di legge, prospettando due soluzioni diverse e distinguendo due casi:
- se il lavoratore è obbligato a conservare e indossare gli indumenti sul posto di lavoro, il tempo impiegato a vestirsi deve essere considerato come orario lavorativo;
- se il lavoratore può portare gli indumenti da lavoro a casa e quindi andare sul posto di lavoro con indosso la divisa allora il tempo impiegato a vestirsi non può essere condierato tempo destinato al lavoro.
Nel caso n. 1) rientrano sicuramente gli infermieri e il personale medico, in quanto, indossare il camice deve considerarsi attività propedeutica alla prestazione lavorativa, perché anteriore e funzionale al suo effettivo svolgimento.
In particolare, l’ordinanza n. 505 del 2019 della Corte di Cassazione ha precisato che: “il tempo di tuta e doccia deve essere retribuito ove sia eterodiretto dal datore di lavoro che ne disciplina tempo e luogo di esecuzione.”
Sulla base di questo orientamento giurisprudenziale, il Ministero del Lavoro, con l’interpello ha confermato ulteriormente il principio secondo cui “l’attività di vestizione e svestizione debba essere inclusa nell’orario di lavoro (…) nel caso in cui il datore di lavoro abbia imposto al lavoratore di indossare determinati indumenti dallo stesso forniti, con il vincolo di tenerli sul posto di lavoro.“
Avv. Annarita Bove
Dottore di Ricerca in Diritto delle Relazioni di Lavoro – Università di Modena e Reggio Emilia – Fondazione M. Biagi